Dalla concezione sino alla distribuzione in libreria, muovendo attraverso le tappe realizzative e la stampa. E' quanto riferiranno gli autori Antonio Losco e Andrea Bardelli in occasione della presentazione, aperta a tutta la cittadinanza, dei loro due progetti editoriali, Dalla lastra di vetro al negativo digitale e Arezzo, i tetti dal cielo, in programma martedì 11 dicembre alle 21.30 presso la sede dell'associazione in via V. Veneto 33/20.
Il primo, edito da Elmar Libri, è un trattato di 119 pagine che illustra in tono colloquiale ma con estrema precisione le metodologie, gli strumenti e le sostanze necessarie per ottenere immagini fotografiche attraverso l'utilizzo delle antiche tecniche di stampa. In esso Losco affronta le fasi operative che dallo scatto digitale conducono al "monotipo" – ossia una stampa assolutamente unica – , esaminando peculiarmente una serie di tecniche differenti e fornendo i presupposti necessari a guidare il lettore nella loro sperimentazione domestica. Il libro è arricchito da 33 immagini dell'autore esemplificative dei risultati delle procedure descritte. Il secondo prodotto, curato da Settore8, è un cofanetto 50x12,5 cm in edizione numerata e limitata che racchiude 7 vedute panoramiche della città storica, riprese da luoghi d'eccezione, estranei alle canoniche rotte visive, e corredate da annotazioni e contenuti letterari in lingua italiana e inglese. L'oggetto si configura come un progetto editoriale complessivo, in cui immagini e testi, sostenendosi imprescindibilmente, dialogano attorno al comune filo conduttore dell'ascesa. All'interno anche una mappa cittadina dei luoghi di scatto.
Si tratta, in entrambi i casi, di progetti assolutamente originali, pubblicati a poche settimane di distanza e testimoni della sensibilità degli aretini in ambito fotografico. «Il volume di Losco – spiega Marco Bruni, presidente Imago – è forse l'unico testo di questo tipo esistente in lingua italiana, dato confermato dalla richieste d'acquisto provenienti da tutta Italia. Invece il cofanetto di Bardelli, che muove dalla scelta del reportage fotografico di Arezzo dalle sue torri e dai suoi campanili, riunisce, probabilmente per la prima volta, una selezione di immagini mai viste della città, sia in termini di taglio panoramico, sia in ragione di una evocativa postproduzione dalle atmosfere poetico-romantiche».
«Per un fotografo, soprattutto se non professionista – conclude Bruni – una della maggiori soddisfazioni è quella di riuscire ad attirare l'attenzione di un editore, vedendo concretizzarsi il proprio impegno dietro l'obiettivo. E' un risultato di cui siamo estremamente lieti e che rappresenta un motivo d'orgoglio per l'intera associazione, dimostratasi sempre disponibile a coadiuvare i due autori nel loro iter realizzativo. Auspichiamo dunque che ai loro recenti risultati possano seguirne nuovi, e che molti altri iscritti li possano imitare nei mesi a venire».
Corso artistico espressivo di fotografia digitale
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